TANGO NOTTE

 

Non è soltanto per la musica o a causa di un’idea più rivoluzionaria di musica; quando addirittura non si tratta di un pretesto perché è più frequente farsi sorprendere dalla musica in una notte qualsiasi.

Quasi non ci si accorge della differenza quando si riesce a colmare la disperazione con suoni artificiosi o con rumori che ci attraversano all’improvviso come lo scroscio d’acqua su un balcone o il fruscio di un abito di seta o il graffio di una vipera o una frustata di rose.

A volte il silenzio circostante è così vasto e profondo che ci si può accontentare di riprodurre artificialmente ciò che sentiamo facendo anche solo piccoli movimenti, tossendo, o bisbigliando qualche stentata parola vocalica.

Una tango notte è uno scorcio di strada illuminata all’improvviso da un fulmine: in essa si muovono anche se irriconoscibili, gli stessi personaggi che si possono incontrare di nuovo nelle notti qualunque, come lo zingaro per metà angelo e per metà demonio che cerca di scacciare la iattura della morte suonando un violino a una sola corda.

E così col trascorrere lento delle ore finisce per smarrirsi il concetto di notte qualsiasi o di tango notte mentre invece si fa sempre più evidente il concetto di differenza.